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eg.bosco

Enrica Bosco

della squadra di Rodello

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Nel 2018 si acquistava un modesto appezzamento di terra, fronteggiante la nostra abitazione, con l’intento di trasformarlo in un giardino: in pratica una scarpata a margine di una strada, si procedeva innanzitutto con la lavorazione, puramente manuale, del terreno, la rimozione delle infestanti invasive — nonchè ahimè di una quantità di macerie accumulate nel tempo — e con il tracciamento di rudimentali “sentieri” che ne consentissero l’accessibilità.
La scelta delle piante è ricaduta prevalentemente su autoctone, sia locali sia mediterranee, con una speciale attenzione alla sostenibilità, per un giardino che non sarà (nè potrà essere) irrigato, nonchè ad essenze che richiamino e accolgano i pronubi, incluse alcune spontanee e disseminanti, oltre a esemplari che possano offrire rifugio e ristoro alla fauna locale.
Il “Giardino secco” fa parte del “Giardino dei Bosco (e di altri animali liberi)”, già incluso fra i “Luoghi del Cuore” del FAI e adottato da Legambiente Langhe &Roero nell’ambito del progetto “Buone Pratiche per il Futuro“.