La quercia di San Martino
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L’ 11 novembre 2014 nel giorno della festa di San Martino , al quale è dedicata la splendida chiesa parrocchiale omonima (Sec XIV), consacrata nel 1699 , i cittadini di La Morra , hanno voluto festeggiare il Santo Patrono ripiantando un albero dove intorno al 1920 gli avi lamorresi avevano messo a dimora un ippocastano. “La castagna d’India della Chiesa” , come scrive il professor Gambera, è stata per cento anni “un’amica che in silenzio ha assistito ai giochi dell’infanzia e alle partite di calcio sull’acciotolato della piazzetta...ha vegliato le soste sulle panchine sottostanti ,prima dei rosari di maggio e dei vespri domenicali ... ha sentito le prime dispute che i ragazzi ormai ventenni andavano facendo sull’amore, sulla politica, sulla religione ...ha accompagnato per l’ultimo saluto da fuori della Chiesa chi ormai s’era avviato per i sentieri eterni. Una pianta che aveva messo le radici nel nostro cuore di "lamorresi". L’albero piantato è una quercia che ben ha radicato nella piazza davanti alla Chiesa di San Martino , il municipio e la Chiesa di San Rocco; ora fa bella mostra di se con la sua nuova chioma verde brillante.
L’albero è stato piantato a San Martino giorno in cui i contadini finiscono ed iniziano l’annata agricola perché dalla terra attinge la vita e ad essa rimane ancorata come il contadino resta fedele alla terra che coltiva. Piantare alberi è prova di fiducia nel futuro, i contadini lo hanno da sempre fatto ben sapendo che i frutti sarebbero arrivati dopo le fatiche di molti anni. La “quercia di San Martino” è stata piantata insieme ai bambini e ai ragazzi affinchè l’albero possa crescere con le loro speranze. Durante la cerimonia sono stati premiati coloro che su questa terra di Langa hanno lavorato duramente. Contadini, donne e uomini, che nei secoli con pazienza, costanza, passione e generosità hanno consegnato un paesaggio unico al mondo. L’albero è simbolo della vita, dell’equilibrio, della saggezza; concilia il visibile con l’invisibile, il mondo della terra con il mondo del cielo, la sostanza con la forma e possiede una virtù di cui forse è necessario riappropriarsi: la lentezza.